CAPITOLO XIMi zompano nella promozione.
Vi è un proverbio che dice. È meglio essere ricco di carne che di bagliocchi, come a dire che è meglio averci un figlio che un biglietto da mille, con la differenza che al biglietto da mille non ci vonno scuffiette e al pupo invece abbisogna darci tanto di zinna, quando non riva fino a rovinarti i vestiti.
In una parola, al pupo ci fu messo nome Filippo Oronzo Teodoro Spiridione e se lo allattassimo in famiglia, che nun fo per vantarmi, ma il latte di Terresina era un butirro.
Ne nacque che all'ufficio si formò la lega di resistenza fra il personale e si incomiciassimo a aggitare perchè volevamo, salvando il dovuto rispetto, l'organico che sarebbe quel meccanismo, per cui uno entra con lo scappelloto e poi si trova fisso. Mi ricordo che la prima adunanza la facessimo a la Posta vecchia e quando ti viddi che due minuti prima si davano del profumone e facevano magari a scopa per ingannare il tempo fra una pratica e l'altra, mentre lì si dicevano egreggio collega e mi dettero perfino del preopinante, mi aricordai il bel tempo de la filodrammatica e ci presi un gusto grosso buggero e buggerone (come dice la plebbe).
Domandai la parola con la stessa trepidazzione con cui avevo domandato Terresina, e me la dettero. Fu allora che ti scaricai una loquenza che tutti mi staveno a sentire, indovechè ci feci notare che si si aggita la piazza, quattro carabbigneri e siamo al posto, mentre si si aggitiamo noi, le pratiche chi te le scrive?... E si nun vi siamo noi per mettervi le cose negli atti, mi fa il piacere di dirmi come ti va avanti il paese?
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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Filippo Oronzo Teodoro Spiridione Terresina Posta Terresina
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