Nelle Varię lectiones del Belin de Ballu, che sono stampate nel decimo volume del Luciano Bipontino, trovo scritte queste parole intorno al Diredato. In Abdicatum. Declamationem hanc, indignam Luciano, auctorem habere Libanium sophistam apparet ex sententiis a Macario in ROSARIO ex Libanii declamationibus excerptis, editis a cl. Villoisono in Anecdotis Gręcis, vol. II, pag. 12, seq. E se il Diredato č di Libanio, forse qualche altra di queste declamazioni puņ essere anche sua. Per me nessuna č di Luciano, il quale disprezzava questi dimenamenti e sbracciamenti di eloquenza scolaresca, li abborriva, e cercava di allontanarsi dalle carraie delle scuole; e se anche da giovane e per primi esercizi le avesse scritte egli, non le avrebbe mai pubblicate: esistono perchč chi le compose le pregiava, e le pubblicava.
XLII. Luciano, altro che pregiare le declamazioni, ne fece una piacevolissima satira in due brevi scritture piene di grazie e di lepori, delle quali parlerņ qui che mi viene in taglio, quantunque esca un poco dellordine che mi sono proposto. LEncomio della Mosca č la satira delle declamazioni dimostrative, e dą la baia agli elogiatori del suo tempo, che non contenti di celebrare Dei, eroi, ed uomini famosi, magnificavano con le parole ogni cosa animata ed inanimata, e sin le pił inette corbellerie. Č satira, e non altro che satira: se no, č uno sciupo di parole, uninezia che non meritava di essere tanto illeggiadrita da un valente scrittore, che non parlava a caso, pregiava poco gli uomini e le loro opinioni, e non aveva il gusto di Domiziano a trattenersi con le mosche.
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