Pagina (100/494)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Luciano si ride non pure delle favole raccontate dagli storici e dai viaggiatori, ma anche delle invenzioni poetiche di Omero. Noi sappiamo come lui che quelle sono invenzioni, ma sono invenzioni viventi, credute e sentite dal poeta che le fa sentire e credere anche a noi, mentre ce le racconta: e perchè sentite sono vere e belle; mentre queste fantasie di Luciano da lui stesso non sentite nè credute, ci riescono fredde. Non valgono motti, leggiadrie, eleganze a farle vive: vi bisogna qualcosa che qui non è, che esca del cuore, dov’è la fonte vera di tutte le ispirazioni e di ogni poesia. Però questo poetare tutto fantastico doveva necessariamente o cessare o unirsi a qualche sentimento: ed essendo già spenti i sentimenti nobili, si appigliò all’amore sensuale, solo che esistesse potente in secolo corrotto. Così nacquero i tanti racconti erotici che cominciano ad apparire in questo secolo, e sono tanto comuni nei secoli che seguirono.
      LII. Il Precettore dei retori è una fiera satira contro un retore che forse è Giunio Polluce, autore dell’Onomastico, sebbene l’Hemsterusio che ha tradotto e comentato l’Onomastico creda di no. Gli odi che nascono da gelosia di mestiere sono implacabili, e spesso ingiusti e feroci. Luciano finge di rispondere ad un giovane che gli chiede un consiglio per apprendere la rettorica; e gli dice che ella sta sovra un alto monte, e ci sono due vie per salire a lei; l’una faticosa, aspra, lunga, nella quale si vedono poche orme grandi, ma quasi scancellate dal tempo; l’altra facile, piana, breve, nella quale ti condurrà un amabil maestro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





Omero Luciano Precettore Giunio Polluce Onomastico Hemsterusio Onomastico