L’Ermotimo non è altro che una disputa intorno alla filosofia ed alle sètte filosofiche; e pare scritto da Luciano quando lasciò la rettorica e si messe a conversar coi filosofi, essendo su i quarant’anni. Lo scopo della filosofia è la felicità, a cui si giunge con la cognizione della verità. Per giungervi bisognano anni assai, e neppure vi si giunge. Ci ha tante sètte, che sono tante vie, che menar dovrebbero alla verità; quale di queste è la vera? Ognuno ti dice che la sua è la migliore. Per giudicare, dovresti conoscerle tutte: e se per conoscere il solo stoicismo tu dici che appena bastano vent’anni, per conoscere tutte le sètte ci vorranno due secoli almeno. E dato anche che tu le conosca tutte, devi sapere scegliere la migliore: e sceltala, chi ti assicura che esista quella verità per la quale ti sei tanto affaticato? Può essere che nessuna delle vie meni allo scopo, e che la Verità sia una bugia bella e buona. Adunque tutte coteste ricerche sono vane, la virtù sta nei fatti non nelle parole; i filosofi insegnano chiacchiere. Vivi come gli altri, ed avrai quella felicità che vai cercando. — Questo scetticismo, questo modo di considerar la filosofia è ben volgare; e se in un’opera d’arte è cagione di bellezza e piace, in un’opera che si propone di confutare seriamente la filosofia, non piace molto nè può piacere, perchè è troppo leggiero e superficiale per un filosofo, troppo grave ed impacciato per un artista. Per combattere la filosofia da filosofo, bisognano argomenti di maggior peso, e per combatterla da artista ci vuole altro ardire e immaginativa.
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