Il concetto č di Luciano, lo stile facile, la dizione chiara e scorrevole, la satira pungente: e non č a torcere il muso alle ultime parole non troppo costumate, ma ricordare la differenza dei costumi, e come i Greci nel parlare non usavano quei gentili riguardi che usiam noi. Io dunque non sono senza dubbio, e pendo piuttosto a crederlo genuino.
A proposito di questo Eunuco, trovo infine della prefazione latina che il Reitz ha premessa al suo Luciano, queste parole: Matrimonium iniit media ętate (Lucianus), filiique meminit Eunuchus, c. 13, f. E pił gił queste altre: Periisse podagra non affirmare ausim cum Bourdelotio, licet id non absimile vero sit, si ipse auctor est Tragodopodagrę. Il Reitz adunque crede che Luciano ebbe moglie ed un figliuolo, perchč dun figliuolo si parla nellEunuco; e non afferma col Bourdelot, ma crede possibile che ei sia morto di podagra, se egli č lautore della Tragodopodagra. Questi bravi eruditi talvolta ne dicono delle grosse.
LXXV. E cosģ pendo ancora per il Convito. Questo dialogo descrive un banchetto in casa di un ricco, dove convengono filosofi di ogni setta, e un retore, e un grammatico, e un medico, ed altri savi. Le cose che fanno e che dicono costoro sono le pił nuove del mondo, infine scoppia tra loro una rissa, vengono alle mani ed al sangue, e nasce un parapiglia che ti sforza a ridere. Io sarei tentato a credere che č una satira dei Dipnosofisti di Ateneo, il quale tratta sul serio questo argomento dun convito, dove si raccolgono savi di ogni specie e ragionano di molte e belle cose: ricordanza dei lieti tempi nei quali i Tolomei pascevano greggi di letterati, che talvolta si ragunavano anche alla mensa reale.
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