Alcuni traggono l’argomento da Omero, ed hanno il motto contro quel poeta, ma il motto leggiero, e nulla più: sono poesia, come l’omerica, ma dentro vi è lo scettico che si mostra appena: e questo suo parere e non parere è cagione di bellezza, perchè ricordi del gran poeta e lo vedi quasi riprodotto, e senti ancora una potenza che lo ammira e lo giudica. Con quale vaghezza e leggerezza è ritratto l’amore di Alfeo e di Aretusa, e come è bella quell’acqua limpida che corre su i sassolini, e pare d’argento! Viene il dubbio dello scettico: ma come un fiume d’Arcadia si può mescolare con una fontana di Sicilia, se vi passa tanto mare per mezzo? Ma questo dubbio molesto, che intorbidirebbe quella pura acqua ed un puro sentimento, tosto è rimosso, come una dimanda fuori di proposito (perierga eroton) a cui non si risponde. Con la stessa arte è dipinto l’accecamento di Polifemo, le trasformazioni di Proteo, il ratto della bella Amimone, velocissimo dialoghetto e bellissimo, la trasformazione d’Io, il bruciamento del fiume Xanto, e l’inganno fatto alla povera Tiro. Alcuni poi sono dipinture originali, poesie freschissime e senza motto alcuno. Polifemo con l’orsatto in braccio che va a mattinare Galatea; Arione che si getta in mare; Elle che tragitta il mare sul montone, e gli si tiene alle corna, e trema, e cade; Danae nella barchetta, che piange e prega l’inflessibil padre, e gli mostra Perseo bambinello che guarda il mare e sorride; Andromeda mezza nuda legata allo scoglio e salvata da Perseo che uccide la balena; Europa portata dal toro che nuota sul mare, e intorno le vanno le Nereidi, e i Tritoni, e gli Amori, e Venere, e Nettuno con Anfitrite, e pare che tutta la natura senta la presenza d’un gran dio, e si rallegri delle sue nozze.
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