..»
Timone. Come? Se io per non aver armi non sono scritto nei registri!
Demea. Tu lo dici per modestia, ma noi saremmo ingrati a dimenticarcene. «Considerando ancora che egli proponendo consigliando buoni partiti, e capitanando eserciti, rende grande utilità al comune: Per tutte queste considerazioni, il Consiglio, il popolo, gli Eliasti radunati per tribù, ciascun borgo, e tutti insieme, decretano di rizzarsi una statua d’oro a Timone accanto a quella di Minerva nella ròcca, col fulmine nella mano destra, e il capo ornato di sette raggi: di coronarlo di sette corone d’oro; e per bando dargli quest’onore oggi nelle nuove tragedie nelle feste Dionisiache; le quali per onorar lui si celebreranno oggi stesso. Fece questa proposta l’oratore Demea, suo stretto parente, e discepolo:(45) che Timone è anche valentissimo oratore, e tutto quello che ei vuole.» Questo è il decreto per te. Volevo condurti un mio figliuolo, cui ho dato anche il tuo nome di Timone.
Timone. Figliuolo? ma io so che tu non hai tolto moglie.
Demea. La torrò, se piace agli Dei, al nuovo anno, n’avrò un figliuolo, che certo sarà maschio, e gli porrò nome Timone.
Timone. Non so se la torrai, dopo che t’avrai tolta questa botta.
Demea. Ohimè! che è cotesto? Tu aspiri alla tirannide, o Timone, tu percuoti uomini liberi, tu che non sei schiettamente libero, nè cittadino. Ma la pagherai per tante altre colpe, e per aver bruciata la cittadella.
Timone. La cittadella non è bruciata, o sfacciato calunniatore.
Demeo. Ma sei ricco; dunque hai sconficcata la tesoreria.
| |
Consiglio Eliasti Timone Minerva Dionisiache Demea Timone Timone Timone Timone
|