È dunque schietta invidia la vostra di non volerne dare a chi ne ha bisogno, quando voi non ne avete danno. Eppure voi che siete Dei, dovreste essere buoni, generosi, e lontanissimi da invidia. Se vi avessi imbolato anche tutto il fuoco e portatolo sulla terra, senza lasciarvene pure una scintilla, io non vi avrei fatto gran danno, perchè esso non vi è utile a niente, voi non avete freddo, non vi cocete l’ambrosia, non avete bisogno di lume artificiale. Gli uomini per contrario non possono farne senza, ne usano a molte loro necessità, e specialmente pe’ sacrifizi, per profumare le vie con l’odor delle carni e degli incensi, per bruciar le cosce delle vittime su gli altari. Ma io vedo che a voi piace il fumo, e ve ne fate le satolle grandi, quando l’odor delle carni sale sino al cielo tra vortici di fumo. Di che mi biasimate adunque, di quel che tanto vi piace? io non so come non avete proibito anche al sole di risplendere sugli uomini, quantunque il suo fuoco sia più divino ed ardente. O biasimate anche lui, che sparge così e diffonde la roba nostra? Ho detto. Voi, o Mercurio e Vulcano, se vi pare che ho detto male, confutatemi, ribadite pure l’accusa, ed io vi risponderò in mia difesa.
Mercurio. Non è facile, o Prometeo, contendere con un sì valente sofista. Ma buon per te che Giove non t’ha udito. Ti so dire che invece d’uno ti manderia sedici avoltoi a stracciarti le viscere, perchè facendo vista di difendere te, hai accusato lui acerbamente. Ma mi fa maraviglia che un profeta come te non hai preveduto questa tua pena.
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Mercurio Vulcano Prometeo Giove
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