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      Ma questo sciame invisibile agli uomini, che vola sovra di loro, che è?
      Mercurio. Sono, o Caronte, le speranze, i timori, le sciocchezze, i piaceri, le avarizie, le ire, gli odii, ed altre passioni. Tra queste la sciocchezza si mescola con essi, ed è come loro cittadina: stanno anche in mezzo a loro lo sdegno, e l’odio, e la gelosia, e l’ignoranza, e la diffidenza, e l’avarizia. Il timore e le speranze volano più su: il timore talvolta piombando su di loro, li percuote e li sommette, le speranze van roteando su i loro capi, e quand’uno crede proprio d’afferrarle, se ne volano e lo lasciano a bocca aperta, come Tantalo laggiù che si vede fuggir l’acqua. E se aguzzi gli occhi, vedrai più su le Parche che filano a ciascuno il suo fuso, dal quale tutti pendono per sottilissimi fili. Li vedi quei fili come di ragno, pe’ quali tutti sono sospesi ai fusi?
      Caronte. Veggo sovra ciascuno un sottil filo, ma spesso aggroppato questo con quello, e quello con un altro.
      Mercurio. Appunto, o nocchiero: perchè è destinato che questi sia ucciso da quello, e quello da un altro; che costui sia erede di colui che ha il filo più corto, ed un altro di costui: questo vogliono significare quei groppi. Vedi adunque come tutti pendono da un debile filo: costui tratto tanto in su, tra poco cadrà, spezzandosi il filo che non può più tenere il peso, e farà giù un gran tonfo: ma quest’altro sollevato poco dalla terra, se cadrà, non farà rumore, e appena chi gli sta vicino si accorgerà della sua caduta.
      Caronte.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





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