Compratore. Non so rispondere a questa dimanda: non so dir sì, nè no per riaverlo. Ma deh, per Giove, rispondigli tu per me, salvami il figliuol mio, ma presto, chè ei se l’inghiotte.
Crisippo. Non temere: ma io te ne insegnerò anche di più maravigliosi.
Compratore. E quali?
Crisippo. Il Mietitore, il Dominatore, e sopra tutti l’Elettra ed il Velato.
Compratore. Che sono cotesto Velato e cotesto Elettra?
Crisippo. Elettra è quella famosa figliuola di Agamennone, la quale nello stesso tempo sa e non sa la stessa cosa. Quando Oreste le sta innanzi ancora sconosciuto, ella sa che Oreste è suo fratello, ma non sa che quegli è Oreste. Il Velato poi è più maraviglioso: odilo. Dimmi, tu conosci tuo padre?
Compratore. Certamente.
Crisippo. E se ti presento uno velato, e ti dimando: conosci costui? tu che risponderai?
Compratore. Che nol conosco.
Crisippo. Ma questi è tuo padre: onde se tu non conosci costui, è chiaro che non conosci tuo padre.
Compratore. Ma no: gli tolgo il velo, e vedrò bene il vero. Infine che scopo ha cotesta tua filosofia? e che farai quando sarai giunto sulla cima della virtù?
Crisippo. Allora io giungerò a godere i beni maggiori della vita, ricchezza, buona salute, ed altrettali. Ma prima bisogna durar fatiche molte, perdere gli occhi su libri di minuta scrittura, raccoglier comenti, riempirsi un sacco di solecismi e di parole viete e strane. Ma il punto è che non si può divenir filosofo, se per tre volte di seguito non hai bevuto l’elleboro.
Compratore. Son belle e generose parole coteste.
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