Pagina (413/494)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Adunque andiamo. Ma dimmi tu, che nome hai?
      Luciano. Io? Parlachiaro, figliuol di Parlavero, della tribù de’ Persuasori.(84)
      La Filosofia. E di che patria?
      Luciano. Siro, o Filosofia, di quelle parti presso l’Eufrate. Ma ciò che monta? Io so che molti di questi miei avversarii, per patria non sono men barbari di me; ma l’ingegno e la scienza loro non eran cose di Soli, di Cipro, di Babilonia, o di Stagira.(85) E poi per te non dovria esser da meno chi è barbaro per lingua, purchè ti paia di aver mente dritta e giusta.
      La Filosofia. Dici bene: abbi dunque per non fatta la dimanda. Ma quale è la tua arte? questo debbo saperlo.
      Luciano. Io sono odiatore degl’impostori, dei furfanti, dei bugiardi, dei superbi; odiatore di tutta la razza dei malvagi, che son moltissimi, come sai.
      La Filosofia. Per Ercole! tu hai per mano un’arte molto odiosa.
      Luciano. Dici bene: e vedi quanti nemici ho, e quanti pericoli per cagion sua. Ma io so anche benissimo l’arte contraria a questa, dico quella che ha il principio dell’amore. Io sono amatore del vero, del bello, del semplice, e d’ogni cosa che merita amore. Ma per pochissimi io trovo ad esercitar quest’arte, e la contraria per moltissimi: onde corro pericolo di disimparar l’una per manco d’esercizio, e di riuscir troppo nell’altra.
      La Filosofia. Eppure non devi: perchè uno è il principio e di questa e di quella arte: onde non le dividere; giacchè è una, e pare che sieno due.
      Luciano. Tu la intendi meglio di me, o Filosofia: pure io sono così fatto che odio i malvagi, ed amo e lodo i buoni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





Parlavero Persuasori Filosofia Filosofia Eufrate Cipro Babilonia Stagira Filosofia Filosofia Ercole Filosofia Filosofia