Pagina (415/494)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Or non è tempo di bello stile e forbito, ma di quegli argomenti che stringono, e che s’usan nel fòro: perchè Parlachiaro è avvocato.
      Diogene. Bene, l’accuserò io; e non credo dover parlare molto a lungo. E poi io sono stato offeso più di tutti, chè ieri fui venduto per due oboli.
      Platone. O Filosofia, Diogene parlerà per tutti. E tu o valoroso, ricórdati che in quest’accusa sei nostro rappresentante, e dèi riguardare non pure a te, ma a tutti noi. Se abbiam qualche differenza nelle nostre dottrine, tu non parlarne ora, nè dire qual dottrina è più vera; ma solamente ti muova a sdegno quel che ha patito la Filosofia tanto ingiuriata e diffamata nelle scritture di Parlachiaro. Lascia le sètte e le differenze che sono fra noi: siam tutti filosofi; e per questo carattere comune or devi combattere. Pensa che noi abbiam commesso a te solo ogni cosa, ed a te sta il farci o rispettare, o credere quali ci ha mostrati costui.
      Diogene. Non dubitate: non tralascerò nulla, parlerò per tutti. E se anche la Filosofia si lasciasse svolgere alle costui parole, e con quell’indole sua dolce e mite volesse rimandarlo assoluto, ci penserò io: gli mostrerò che non indarno noi portiamo il bastone.
      La Filosofia. Bastone no: convincerlo col ragionamento, sì. Ma sbrígati: l’acqua è già versata per te; e tutto il tribunale ti riguarda attentamente.
      Luciano. Gli altri seggano, o Filosofia, e sieno giudici insieme con voi: Diogene solo mi accusi.
      La Filosofia. E non temi tu il suffragio di tali giudici?
      Luciano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





Parlachiaro Filosofia Diogene Filosofia Parlachiaro Filosofia Filosofia Filosofia Diogene Filosofia