Mercurio. Cessate i pianti: già siamo a riva.
Caronte. Su via, pagatemi prima il nolo: anche tu. Orbè: ciascuno ha pagato: dammi l’obolo anche tu, o Micillo.
Micillo. Tu scherzi, o Caronte: tu scrivi su l’acqua se aspetti l’obolo da Micillo: io non ho saputo mai se l’obolo è tondo o quadro.
Caronte. Bel tragitto e lucroso oggi! Ma smontate: io vado a prendere cavalli, buoi, cani, ed altri animali che debbono anch’essi passare.
Cloto. Conduci costoro, o Mercurio: io torno all’altra sponda per menar via Indopatre ed Eramitre Sericani, scannatisi tra loro combattendo pei confini de’ loro paesi.
Mercurio. Andiamo innanzi, voi altri: anzi seguitemi tutti quanti.
Micillo. O Ercole, e che scuro! Dove è ora il bel Megillo? E come distinguere se Frine è più bella di Simmiche? Qui tutti hanno una faccia ed un colore, e non ci ha belli e non belli. Questo mio mantellaccio, che già mi pareva così brutto, è come la porpora del re: tuttaddue non si vedono, e stanno al buio. Dove se’ tu, o Cinico?
Il Cinico. Son qui, o Micillo: andiamo insieme, se vuoi.
Micillo. Sì: e dammi la mano. Dimmi (chè tu se’ stato iniziato, o Cinico) tutto questo non ti pare simile a quello che si fa lì?
Il Cinico. Dici bene: ed ecco venire una donna con una face in mano e con occhi terribili e minacciosi: foss’ella un’Erinni?
Micillo. Pare all’aspetto.
Mercurio. Prenditi costoro, o Tisifone: son mille e quattro.
Tisifone. Da molto tempo Radamanto v’aspetta.
Radamanto. Conducili qui, o Erinni. E tu, o Mercurio, fa’ il banditore, e chiamali ad uno ad uno.
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