Ma che uno affamato stia vicino ad un altro che s'empie del loto e non gliene dà briciola, che rimanga lì impalato per la sola speranza di gustarne pure una volta, ed intanto si dimentichi del giusto e dell'onesto, l'è cosa matta e veramente degna delle bastonate omeriche.
Queste, o simili a queste, sono le cagioni che muovono costoro a mettersi ai capricci de' ricchi; se pur non si vuole che io faccia menzione di altri che per sola boria, affiancano magnati e porporati: e sì, ci ha di quelli che han questo fumo per parere da più degli altri. Io per me non vorrei stare neppur con l'Imperatore nè farmegli vedere a fianco, se non ne avessi a godere alcun bene.
Ma meniamolo buono questo motivo, e vediamo ora fra noi che sopportano costoro prima d'essere ammessi a tanta fortuna, che patiscono quando l'hanno ottenuta, ed in ultimo come va a finire il loro dramma. Non è a dire: è una cosa così di niun conto, dunque conseguibile, e di non molta fatica: basta pur volere, e tutto è fatto. Altro! Molto devi andare e venire, e star di sentinella innanzi la porta del Signore, levandoti per tempissimo, e tollerare le spinte di un portinaio, che ti sbatte la porta in faccia, e talvolta ti dice mezzo in siro, che sei uno sfacciato, e l'hai fradicio; e déi raccomandarti ad un nomenclatore libico, e dargli un sottomano acciocchè si ricordi del nome tuo. Ti bisogna pensare ad una veste, che le tue forze non ponno, conveniente al signore che corteggi; e scegliere un colore che a lui piaccia per non far dissonanza e parer brutto se ei ti guarda: affannarti a seguirlo o piuttosto a precederlo tra le pigiate e gli spintoni d'una processione di familiari.
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Imperatore
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