(40) Metafora tolta dai giuochi. Innanzi a coloro che erano postati per correre, era una corda, chiamata dai greci, hysplenx, la quale, al segno, cadeva, e quelli si slanciavano nel corso.
(41) Versi di Teognide, su la Povertà.
(42) Il prirno verso è di Euripide nel Bellerofonte: il secondo è di Pindaro.
(43) Il danaro dello spettacolo. Egli è risaputo che gli Ateniesi era un popolo sì bizzarro, che per farlo andare allo spettacolo drammatico, bisognava dare un obolo a ciascuno.
(44) L’Acarnia era un borgo dell’Attica, che fu assediato nel primo anno della guerra del Peloponneso.
(45) Vedi nel Discorso la congettura intorno a Timone.
(46) Nove cannelle. Era in Atene una fontana detta enneakrounos, delle nove cannelle.
(47) Il medinno greco conteneva sei modii romani: questo di Egina era misura più piccola.
(48) Fanciullaio. Avrei potuto dir pederaste, e serbare la stessa parola del testo: ma ho voluto usare, anzi coniar questa, che parmi più conforme all’indole della lingua italiana, nella quale abbiamo altre parole simili. A chi non piace questa parola nuova, vi metta la vecchia greca, o altra, se la sa, migliore.
(49) Pensomi che qui si alluda alla Menade, che sbranò il figliuolo, il quale beffavasi delle feste di Bacco.
(50) Tutti sanno che Momo era un Dio motteggiatore, che trovava a ridire in tutto.
(51) Per intendere questo dialogo leggi il IV Canto dell’Odissea.
(52) Delo, in greco , è altresì un aggettivo che significa manifesto.
(53) Enipeo è nome di un fiume. Questa favola è narrata nel libro XI dell’Odissea.
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