(Scolio greco.)
(63) Livadia, città di Beozia, dov’era il tempio, anzi l’antro di Trofonio.
(64) Questi è Protesilao. Vedi il dialogo 23 de’ Morti.
(65) Allude ai versi d’Omero in fine del primo libro dell’Iliade.
(66) Con questi versi Priamo additando Aiace ad Elena, le dimanda chi egli sia.
(67) Parodia di vari luoghi d’Omero.
(68) Ei pare che queste parole intorno ai sacrifizi dovevano far parte d’un discorso, d’una lettera o d’un trattatello.
(69) Pitagora somma 1, 2, 3, e 4, che fan dieci. Il triangolo perfetto è il problema del triangolo equilatero trovato da Pitagora. Il quattro era numero sacro pe’ Pitagorici: anzi essi designavano le divinità coi numeri. Però più appresso è detto che la Divinità è un numero e un’armonia.
(70) La mina attica valeva quasi cinquanta lire. Il talento attico era di sessanta mine.
(71) Kyon, significa cane e cinico.
(72) Il verso d’Euripide è così tradotto da Cicerone negli Ufficii: Juravi lingua, mentem iniuratam gero. Diogene lo travolge a suo modo.
(73) Si crede che così morisse Diogene.
(74) Eraclito credeva il tempo finito, e lo chiamava Aion, secolo. Egli poi parlava molto scuro, e lo chiamavano il tenebroso.
(75) Indimostrabil sillogismo, cioè inoppugnabile, contro di cui non si può fare altra dimostrazione.
(76) Esoterico ed essoterico, interno ed esterno: voci usate anche nella filosofia moderna.
(77) Pirria. Pirrone, detto Pirria per beffa.
(78) Questo fuggitivo è il Vero, che gli scettici non raggiungono mai.
(79) Il lettore ricorderà che molti Ateniesi, prigioni in Sicilia, recitando versi di Omero e di Euripide, furono liberati.
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