Ha la lingua legata nella bocca.
Onde convien sopra la terra, e sopra
L'ampio dorso del mar andar cercando
Di liberarsi da questa crudele.
Meglio morire un povero infelice,
Meglio, o mio Cirno, che viver di stenti
Da povertà crudele strazïato.
(98) Questo Mandrabulo una volta trovò in Samo una pecora d'oro, e l'offerì a Giunone: l'anno appresso la trovò d'argento, poi di bronzo. (Scolio greco.)
(99) Nel testo è quest’altro concetto. E ce ne ha alcuni ancora che voglion farsi ammirare come belli, e chiamare Adoni e Iacinti, avendo un palmo di naso. A molti, ed a me, pare che sia un concetto interposto da qualche scoliaste o copista: e però l’ho tolto, e messo in nota. Mi pare ancora che il periodo antecedente che comincia: Io ho conosciuto un retore ec. non sia ben legato con gli altri, e però sia anche un'interpolazione di copista.
(100) Allude a Filosseno che non lodò Dionisio, e capitò male.
(101) Il poeta Stesicoro biasimò Elena, e per pena divenne cieco: ne ricantò la palinodia, e riebbe la vista.
(102) Verso d’Euripide nelle Fenicie. – Se n’hai guadagno sposa ancora il diavolo, disse Antigono al figliuolo Demetrio, che non voleva sposar Fila, vecchia e vedova di Cratero. Plutarco in Demetrio. – Buone genti, tenete a mente questo verso, e la parodia che ne fece Antigono, chè fa per voi.
(103) Forse Zaleuco. Il fatto si narra diversamente. Pose legge che chi fosse còlto in adulterio avesse cavati tutti e due gli occhi: vi cadde un suo figliuolo: il popolo pregava gli avesse pietà: egli serbò pietà e giustizia: fece cavare l’un occhio al figliuolo, l’altro a sè.
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