E la pensava bene, cred’io, stimando che tutti i beni del mondo non giovano a niente, finchè manca quel solo, lo star sano.
Sì, dirà taluno, ma ora l’uso assegna a ciascuna parola di queste il suo tempo; e tu avendole scambiate, benchè non hai detto niente di diverso, pure, parlando a rigore, hai sbagliato, hai fatto come se uno si mettesse l’elmo in gamba, e le gambiere in capo.
Ma, caro mio, risponderò io a costui, tu diresti bene se ci fosse un tempo che la buona salute non bisogna: ma e la mattina, e il mezzogiorno, e la notte, e sempre è necessario lo star sano, specialmente a chi regge e governa le faccende, che quante più sono, più è bisogno del corpo. E di più chi ti dice godi, comincia con una buona parola, la quale è pure un desiderio; ma chi ti dice sta’ sano fa anche una cosa utile, ti ricorda di ciò che conferisce a star sano; e non è pure un desiderio, ma anche un avvertimento. E che? nel libro degli ordini che ricevete dall’imperatore non vi si dice per prima: Curate la vostra salute.(6) E ragionevolmente: chè senza di questa non sareste buoni a niente. Ma voi stessi, se io intendo un po’ la lingua romana, quando rispondete a chi vi saluta, gli dite: sta’ sano? o pure, sei sano?(7)
Dico tutte queste cose non perchè a sciente ho lasciato il godi, ed invece ho voluto dire sta’ sano, ma perchè m’è venuto detto così: se no sarei stato ridicolo a voler dire una parola a sproposito e mutare i tempi dei saluti. Pure io ringrazio gli Dei che il mio sbaglio si cangiò in un buon augurio e per caso dissi meglio: e forse avvenne per influenza della Dea Salute o di Esculapio che ti promise la sanità per bocca mia; perchè come mai senza l’opera di un Dio mi sarebbe avvenuto questo, se in vita mia non mi sono mai così turbato?
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Curate Dea Salute Esculapio Dio
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