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      Così il maschio. La femmina poi ha una metà del corpo di una bellissima puledra di Tessaglia, di quelle non ancora domate ed intatte; e l’altra metà di bellissima donna, tranne le orecchie, che sono come quelle dei satiri: ma l’unione e il mescolamento dei due corpi, dove la donna si congiunge e si confonde con la cavalla, è così dolce ed insensibile, e così l’una si tramuta nell’altra, che l’occhio non si accorge del trapasso. E quei centauretti, che quantunque piccini pure sono salvatici, quantunque tenerelli pure hanno già del terribile, mi parvero mirabili: che mentre bambinescamente riguardano al lioncino, ciascuno si tiene abbrancato alla mammella sua, e si stringe alla madre.
      Messo adunque in mostra questo quadro, Zeusi si pensava di fare gran colpo negli spettatori con un tale miracolo d’arte. E veramente subito levarono un grido. E come no, se era uno spettacolo bellissimo? Ma tutti lodavano, come testè facevano anche a me, l’invenzione peregrina, e la maniera tutta nuova e sconosciuta agli antichi. Onde Zeusi vedendo che badavano solamente alla novità, e non all’arte, ed alla squisitezza del lavoro: Via, o Miccione, disse al discepolo, ricopri il quadro: pigliátelo e portátelo a casa; perchè costoro lodano soltanto la creta dell’arte nostra: delle vere bellezze dell’arte non tengono conto, e stimano più novità che bontà. — Così Zeusi: e forse gli montò troppo la stizza.
      Ad Antioco, cognominato il Salvatore, dicesi che avvenne un fatto simile nella battaglia contro i Galati.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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