Se costui ti acquisterai per amico, e conoscerai che uomo egli è, fa’ conto che in lui tu avrai tutta la Grecia, e saprai il meglio che qui può sapersi. Onde io non potrei farti un dono maggiore che presentarti a lui. — Dunque non indugiamo, o Tossari, rispose Anacarsi; conducimi a lui. Ma io temo che egli sia di difficile accesso, e tenga poco conto della tua raccomandazione per me. — Oh altro, disse quegli: io so di fargli un gran dono a porgergli l’occasione di beneficare un forestiero. Vieni con me, e vedrai quanto rispetto egli ha pe’ forestieri, quanta cortesia e bontà. Ma eccolo: un buon genio lo mena a noi: è quegli che va pensoso e parlando tra sè. — Ed avvicinandosi a Solone gli disse: Vengo a farti un dono grandissimo, a condurti questo forestiero che ha bisogno di amicizia. Egli è scita, e della nostra prima nobiltà: eppure lasciando lì ogni cosa è venuto per istarsene con voi, e vedere ciò che v’è di più bello in Grecia. Io gli ho trovata una scorciatoia per imparar tutto facilmente ed esser conosciuto dai migliori; e questa è di presentarlo a te. Se io dunque ben conosco Solone, tu lo farai tuo ospite, e vero cittadino greco. E tu, o Anacarsi, come ti dicevo testè, hai veduto già ogni cosa vedendo Solone: questi è Atene, questi la Grecia: tu non sei più forestiero: ora tutti ti sanno, tutti ti amano. Tanto vale questo vecchio! Conversando con lui ti smenticherai di tutto ciò che è in Scizia. Hai già il premio del tuo viaggio, il fine del tuo amore. Eccoti l’esempio della Grecia, lo specchio della filosofia ateniese.
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