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      No: senza averlo imparato egli non potrà muover le mani; ma se qualcuno gli dirà, fa’ così e così, egli le muoverà facilmente, e sonerà. Datemi dunque uno non povero d’intelligenza e d’eloquenza, ma accorto ed acuto, capace di maneggiar civili negozi se vi si mettesse, che conosca le cose della guerra e della politica, abbia la pratica di un capitano e sia stato talvolta in campo, abbia veduto soldati esercitarsi ed ordinarsi, veduto armi e macchine, e movimenti di fianco e di fronte, e manipoli e torme, e come si muovono, come assaltano, come girano; insomma non sia uno di quelli che si stanno rimbucati in casa, e credono alle novelle che vanno attorno. Ma specialmente e innanzi tutto, sia d’animo libero, non tema nessuno, non isperi niente: se no, sarà simile ai giudici malvagi che nel dir la sentenza favoriscono o disfavoriscono per prezzo. Non abbia alcun riguardo a Filippo, che ebbe un occhio cavato in Olinto dall’arciero Astero di Amfipoli, ma lo dipinga quale egli era: non risparmi Alessandro per la morte che diede a Clito nel banchetto, ma scriva il fatto come fu: non si spaurisca di Cleone, potente agitatore del popolo e signore della tribuna, ma dica che egli era un uomo pernicioso e pazzo: nè tutti quanti gli Ateniesi lo svolgano dal narrare come fu la rotta di Sicilia, la presa di Demostene, la morte di Nicia, che sete avevano i soldati, che acqua bevvero, e come molti furono uccisi beendo.(26) Egli sarà persuaso che nessun uomo di senno imputerà a lui le sventure o le sciocchezze, se egli le narra come sono avvenute: perchè egli non è inventore ma indicatore dei fatti.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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