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      olirlo, nel nutrirlo convenevolmente, farlo muovere quanto giovi, procurargli il sonno, ingegnarsi di trovargli un po’ di quiete: nelle quali cose gli altri ammalati facilmente si lasciano guidare; ma i pazzi per la instabilità della mente sono poco maneggevoli e frenabili: è uno sdrucciolo pel medico, e la cura non sempre riesce. Chè spesso dopo d’aver fatto molto, mentre speriamo d’essere già presso alla fine, per un lieve sbaglio che commettiamo il male rincrudisce, si distrugge tutto il già fatto, la cura va a monte, l’arte fallisce. Chi adunque a tutte queste cose è bastato, con sì difficil morbo ha lottato, un male che è il più ritroso di tutti i mali ha vinto, darete voi a diredare a costui? concederete a costui d’interpetrare come ei vuole le leggi contro il suo benefattore? permetterete che egli faccia guerra alla natura? Io alla natura ubbidendo, salvo e mi conservo il padre, o giudici, ancorchè egli mi oltraggi: e se egli alle leggi, come ei dice, ubbidendo, scaccia e priva della famiglia un figliuolo che l’ha beneficato, egli è odiator di figliuolo, io amatore di padre; io seguo natura, egli tutti i diritti di natura sprezza ed offende. O padre che ingiustamente odii! o figliuolo che più ingiustamente ami! Egli mi sforza a biasimare me stesso, che odiato pur l’amo: e l’amo tanto che è troppo. Eppure la natura comanda che i padri amino i figliuoli più che i figliuoli i padri. Ma egli volontariamente sprezza le leggi, che non iscacciano dalla famiglia i figliuoli che non hanno malfatto; sprezza la natura che tira tutti i generanti ad amare con passione le loro creature; e dovendo per molte cagioni amarmi assai, non pure non mi ama quanto ei dovrebbe, non pure non mi ricambia di tanto amore quanto gliene porto io; ma, ahi sventura! io l’amo ed ei mi odia, io gli voglio bene ed ei mi scaccia, io lo benefico ed ei mi oltraggia, io l’abbraccio ed ei mi direda, e le leggi protettrici dei figliuoli, come se fossero ai figliuoli nemiche, contro me rivolge.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538