Questi sono per noi i confini del sapere del mimo, ed in questa gran cerchia ei sappia il taglio d’Urano, la nascita di Venere, la pugna dei Titani, il natale di Giove, l’inganno di Rea, lo scambio della pietra, Saturno incatenato, l’eredità divisa fra i tre fratelli. Dipoi la rivolta dei Giganti, il furto del fuoco, la formazione degli uomini, il castigo di Prometeo, e la potenza di tutti e due gli Amori: appresso a questo, Delo galleggiante, Latona coi dolori del parto, Pitone ucciso, l’insidia di Tizio, e il mezzo della terra trovato col volo delle aquile. Quindi Deucalione, e quel gran diluvio che al suo tempo inondò il mondo, e l’arca sola serbatrice d’una reliquia del genere umano, e gli uomini rinati dalle pietre: ed ancora Jacco sbranato(46), l’inganno di Giunone, Semele bruciata, e Bacco nato due volte; e quanto si narra di Minerva, di Vulcano, di Erittonio, e della contesa per l’Attica, ed Alirrotio(47), e il primo giudizio che si fece nell’Areopago, ed in somma tutta l’attica mitologia. Specialmente poi il vagare di Cerere, il ritrovamento della figliuola, l’ospitalità che le diede Celeo, Trittolemo agricoltore, Icario che coltiva la vigna, il caso di Erigone, e ciò che si racconta di Borea, di Oritia, di Teseo, di Egeo. Innoltre le accoglienze di Medea, e la seconda fuga in Persia, le figliuole di Eretteo, e quelle di Pandione, con tutto ciò che in Tracia fecero e patirono: dipoi Acamante, e Filli, e il primo ratto di Elena, e i Dioscuri che vanno ad oste contro la città, e la sventura d’Ippolito, ed il ritorno degli Eraclidi: chè anche questi argomenti si possono considerare come attici.
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