Ed io entrando a ragionare invoco a testimone della mia opinione, la prima madre, la prima radice di ogni generazione, la sacra Natura universale, che componendo i primi elementi del mondo, terra, aere, fuoco, acqua, e temperandoli fra loro, partorì ogni essere animato. Sapendo ella che noi siamo fattura di materia mortale, e che breve tempo di vita ci è destinato, fece sì che la corruzione dell’uno sia generazione dell’altro; quei che muoiono compensò con quei che nascono, e così gli uni agli altri succedendoci viviamo in eterno. Non essendoci modo di nascere da uno solo, ella distinse i due sessi, assegnando al maschio di lanciare il suo seme, e rendendo la femmina quasi un ricettacolo della generazione. Ed avendo mescolato in entrambi uno scambievole desiderio, li accoppiò tra loro, prescrivendo una legge necessaria e santa, che ciascuno rimanga nella propria natura; nè femmina mascoleggi, nè maschio infemminisca sconvenevolmente. Così i congiungimenti degli uomini con le donne fino a questo giorno serbano con immortale successione il genere umano. Nessun uomo si vanta nato da uomo: ma due sono i nomi più augusti e più venerati; come il padre è adorata la madre. Nei primi tempi adunque gli uomini pensavano e vivevano secondo il costume eroico, rispettavano la virtù vicina agl’iddii, ubbidivano alle leggi che natura aveva stabilito, e in età conveniente accoppiandosi alle donne eran padri di generosi figliuoli. A poco a poco il mondo scadde da quella grandezza, e precipitato nel baratro del piacere, si aprì nuove e strane vie di godimenti: la lussuria che tutto ardisce, violò la stessa natura.
| |
Natura
|