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      Ma, se credi, riponiamo questa immagine, che non è dispregevole, come a me pare.
      Licino. Bellissima, o Polistrato, e di perfetto disegno.
      Polistrato. Dopo di questa è a dipingere l'immagine della sapienza e del senno. E qui mi ci vorrà di molti modelli, specialmente antichi, ed uno di Jonia stessa: Pittori ed artefici di questa immagine saranno Eschine socratico,(101) e Socrate stesso, valentissimi fra tutti i ritrattisti, perchè dipingevano anche con amore. Quell'Aspasia di Mileto, che fu amica dell'Olimpio,(102) anch'egli mirabilissimo, poniamo a perfetto modello di senno; e quanta perizia, quanto acume nelle faccende politiche, ed accorgimento, e sagacità ella aveva, tutto va copiato esattamente nella nostra dipintura: se non che quella immagine era dipinta sopra una tavoletta, e questa è di grandezza colossale.
      Licino. Come dici questo?
      Polistrato. Perchè, o Licino, io dico che queste immagini sono simili sì, eguali no; come non è eguale, anzi neppur s'avvicina, la repubblica ateniese d'allora al presente impero romano. Onde benchè per simiglianza questa è la stessa di quella, per grandezza è molto maggiore, perchè è dipinta sovra una larghissima tavola. Il secondo ed il terzo modello sieno Teano, e la poetessa di Lesbo, ed oltre a queste Diotima. L'alta intelligenza le dia Teano, Saffo lo squisito gusto, e Diotima non pure le dia la scienza, che in lei ammirò Socrate,(103) ma la prudenza ancora ed il consiglio. E così fatta, o Licino, riponiamo quest'altra immagine.
      Licino. Sì, o Polistrato; ed ella è mirabile.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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