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      Onde, come Icaro, squagliata subito la cera, e cadute le penne, fanno un ridicolo capitombolo nell'onde del mare. Ma quei che come Dedalo usano dell'ale, e non si levano troppo, sapendo che son fatte di cera, e volano a modo pių umano, contentandosi di andar pure a fior d'acqua, e di spruzzarsene talvolta le ali senza esporle continuamente al sole, quelli sicuramente e modestamente trasvolano. E questa č la lode principale di costei. Onde ella ne ha questo frutto, che tutti desiderano che a lei rimangano sempre le ali, e le sovrabbondino tutt'i beni.
      Licino. Sia, o Polistrato, cosė: ella ne č degna, che non pure di persona č bella come Elena, ma sotto tali bellezze copre un'anima pių bella e pių amabile. E ben si conveniva che un imperatore sė buono e benigno, fra tanti beni avesse anche questa felicitā, che sotto il suo impero fosse nata cotal donna, la quale a lui si unisse e lo amasse. Chč non č piccola felicitā avere una donna, di cui si puō dire come Omero, che all'aurea Venere contende il vanto della bellezza, e nell'opre agguaglia Minerva. Insomma nessuna delle donne si paragoni a lei, non per formose membra, come dice Omero, nč per cuor, nč per mente, nč per opre.
      Polistrato. Dici il vero, o Licino. Onde, se vuoi, mescoliamo tutte queste immagini, quella del corpo che tu hai fatta in rilievo, e quelle dell'animo che io ho dipinte; e di tutte componendo una sola, poniamola in un libro, e presentiamola all'ammirazione di tutti i presenti e degli avvenire. Infatti la sarā pių durabile di quelle di Apelle, di Parrasio, di Polignoto, e molto pių piacente, perchč non č fatta di legno, nč di cera, nč di colori; ma č formata coi sacri ingegni delle Muse, e sarā un'immagine perfetta, come quella che ritrae la bellezza del corpo e la virtų dell'animo.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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