(79) Il Sole fece la spia a Venere ed a Marte. Inde irae.
(80) Le donne di Lenno una volta uccisero i loro mariti. Lo Scoliaste qui dice che Venere sdegnata con loro fece lor putire il fiato, sì che gli uomini non volevano avvicinarle.
(81) Suida tra le opere di Esiodo annovera un Catalogo di donne in cinque libri Gynaikon katalogos en bibliois V. Vedi ancora il dialogo di Luciano intitolato Una chiacchierata con Esiodo.
(82) La figliuola di Licambe fu Neobule, amata dal poeta Archiloco. E qui mi pare probabile che le parole phonen lepton aphedynon che io ho tradotte rammorbidendo la vociolina, sieno un verso di Archiloco.
(83) Qual è questa città? Dalle cose che dice appresso a me pare che potrebb’essere Antiochia.
(84) Allude al trattato che i Greci fecero coi Persiani, del quale parla Diodoro Siculo, e Plutarco nella vita di Cimone. Per questo trattato i Persiani non potevano con navi da guerra passare oltre le isolette Chelidonie nel mare di Panfilia.
(85) In Tespe di Beozia era una bellissima statua d’Amore, opera dello stesso Prassitele, il quale la diede in dono a Glicera cortigiana, che la offerì nel tempio. (Scolio greco.)
(86) Telesilla, liberatrice di Argo, fu poetessa. Gio. Cristian Wolfio nei frammenti delle otto poetesse greche, pubblicò ancora alcuni versi di costei.
(87) Qui si allude alla dottrina di Platone che imparare è ricordare; e per conseguenza ignorare è dimenticare.
(88) Ippolito in Euripide se la piglia con Giove che fece nascer gli uomini dalle donne, e gli dice: A chi viene ad offerirti oro ed argento nei templi non potevi vendere semenza di figliuoli?
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