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      Le altre arti s’imparano pagando, questa ricevendo. Delle altre arti ci ha maestri, di questa nessuno; ma, come dice Socrate della poesia, viene per ispirazione divina. E considera ancora un altro vantaggio, che quando si viaggia o si naviga, non possiamo esercitare le altre arti, questa sì, e viaggiando e navigando.
      Tichiade. Certamente.
      Parassito. Ed anche, o Tichiade, a me pare che le altre arti hanno desiderio di questa, e questa di nessun’altra.
      Tichiade. Ebbene, quelli che pigliano l’altrui non pare a te che facciano ingiustizia?
      Parassito. Come no?
      Tichiade. Come dunque il parassito, che piglia l’altrui, non fa ingiustizia egli solo?
      Parassito. No, ti so dire. E di vero le origini delle altre arti sono vili e meschine, e l’origine della parassitica è nobilissima. Perchè troverai che il tanto ricantato nome dell’amicizia non è altro che il principio della parassitica.
      Tichiade. Come dici cotesto?
      Parassito. Perchè nessuno invita a desinare un nemico, o uno sconosciuto, e nemmeno un largo conoscente; ma si deve prima divenire amico, a creder mio, per essere ammesso alle libazioni, ed alla mensa, ed ai misteri di quest’arte. Infatti spesse volte io ho udito alcuni dire: Che razza di amico è costui, che non ha mangiato nè bevuto con noi? e volevan dire che solamente chi mangiava e beveva con loro lo tenevano per fedele amico. Ma che questa sia la regina delle arti ce n’è un altro argomento grande: chè nelle altre arti, non pure tra stenti e sudori, ma si lavora seduto o in piedi, come servo dell’arte: e il parassito maneggia l’arte sua adagiato come un re.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





Socrate Tichiade