Ma se avrai vaghezza di conoscere come una città può essere meglio ordinata, e renduti ottimi i suoi cittadini, tu loderai allora questi nostri esercizii e l’amore che abbiamo per essi; e saprai quanta utilità va unita a queste fatiche, alle quali ora ti pare che noi ci diamo senza alcun pro.
Anacarsi. Anzi, o Solone, io non per altro son venuto dalla Scizia tra voi, ho trascorse tante contrade, e valicato il grande e tempestoso Eussino, se non per apprendere le vostre leggi, conoscere i vostri costumi, considerare i vostri ottimi ordinamenti civili. E però specialmente te fra tutti gli Ateniesi io ho scelto ad amico ed ospite per la fama che tu hai, poi che io seppi che tu hai scritto alcune leggi, hai ritrovate ottime usanze, introdotte utili istruzioni, e ben composto uno stato. Ora non t’incresca di darmi qualche insegnamento: fammi tuo discepolo; ed io lascerò anche mangiare e bere, e mi ti sederò vicino per ascoltarti attentamente parlare di ordini civili e di leggi finchè ti basta la lena.
Solone. Di tutte queste cose non si può facilmente discorrere in poco d’ora, o amico: ma ad una ad una te le dirò, e conoscerai le nostre opinioni intorno agli Dei, intorno ai genitori, intorno alle nozze, e ad altro. Ciò che noi pensiamo intorno ai giovani, e come li educhiamo quando cominciano ad acquistare il discernimento del bene, il corpo d’uomo, e la vigoria da sostener le fatiche, ora io te lo spiego, acciocchè tu sappi per qual cagione noi proponiamo ai giovani questi esercizii, e vogliamo che indurino i corpi alle fatiche; non è solo per combattere nei giuochi e per aver premii che pochi fra essi possono ottenere, ma perchè a questo modo si preparino ad acquistare a tutta la città ed a sè stessi un bene assai più grande.
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