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      Ed altresì la polvere sparsa su la persona pare che arresti il sudore, fa durar più le forze, e difende dall’aria nocevole ai corpi allora tutti molli ed aperti: e dipiù netta ogni sozzura, e rende più lucida la persona dell’uomo. Io vorrei porre uno di que’ bianchi omicciattoli che temono il sole non li macchi, con qualunque tu vuoi di questi che si esercitano nel Liceo, tutto lordo di polvere e di fango, e poi ti dimanderei: a quale de’ due vorrestù somigliare? Oh, certamente al primo sguardo, e senza neppur provarli alle opere, tu vorresti meglio esser ben composto e valido, che delicato e frollo e bianco per poco sangue che appena basta al cuore. Questa è l’educazione che noi diamo ai giovani, o Anacarsi; e crediamo che così essi saranno prodi difensori della patria, e vivranno in libertà tra loro: uscendo contro i nemici, li vinceranno, si faran temere dai vicini, e ne renderanno molti a noi soggetti e tributari. In pace saranno migliori, non gareggeranno in turpitudini, non insolentiranno per ozio, ma si occuperanno, nè penseranno ad altro. Quel pubblico bene, quella felicità somma della città, ond’io ti parlavo, è questa, quando e in pace e in guerra la gioventù mostrasi ottimamente educata, occupandosi di cose oneste.
      Anacarsi. Dunque, o Solone, quando i nemici vi assalgono, voi unti di olio e impolverati andate a scontrarli investendoli con le pugna? Essi certamente si spauriscono e fuggono, temendo che voi non gettiate loro in bocca brancate d’arena, o che saltando loro addosso, quando vi danno le spalle, non li stringiate al ventre con le gambe, e li soffochiate mettendo loro alla gola il gomito sotto l’elmo.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





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