Una cosa è maravigliosa in queste, che esse fanno insieme e da maschio e da femmina, e montano ciascuna alla sua volta, come quel figliuolo di Venere e di Mercurio, che aveva doppia natura e doppia bellezza. Molto altro avrei da dire, ma basta qui, per non fare, come dice il proverbio, d’una mosca un elefante.
LVII.
CONTRO UN IGNORANTE,
CHE COMPERAVA MOLTI LIBRI.
Eppure il contrario di quel che tu vuoi è quello che tu ora fai: credi di passare per dotto comperando a più potere i migliori libri, e t’avviene il rovescio, che questo appunto è un indizio della tua ignoranza. Principalmente perchè non i migliori tu compri, ma presti fede a chiunque te li loda, e sei diventato un tesoretto per queste birbe di contraffattori, un guadagno bello e preparato pe’ librai. E come potresti altrimenti conoscere quali sono antichi e pregiati, e quali viziati e guasti, se ne argomenti dal vederli intarlati e bucati, e ti consigli con le tignuole per farne giudizio? chè dell’esattezza e veracità loro che diamine tu puoi sapere? Ti voglio concedere che sappi discernere quelli che Callino con bella mano, e il celebre Attico con somma accuratezza scrivevano; che ti giova, o bella gioia, il possederli, se non ne conosci la bellezza, nè puoi usarne, più che un cieco non goderebbe della bellezza d’un garzone? È vero che tu ad occhi aperti guardi i libri, e te ne sazi, e ne leggi alcuni molto scorrendo, e l’occhio va innanzi alla bocca; ma questo non mi basta se tu non conosci dov’è buono, dov’è cattivo uno scritto, non ne comprendi il concetto generale, e l’ordine delle parole, quelle che lo scrittore ha adoperato secondo la buona regola, e quelle che sono magagnate, e bastarde, e falsate.
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Venere Mercurio Callino Attico
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