Fosse accaduto così anche a te? - No, Lena mia, rispos’ella; io son nata come tutte voi, ma l’inclinazione, il desiderio, e tutto il resto in me è d’uomo. - Ed io: E ti basta il desiderio? Risposemi: Statti, o Lena, se non credi, e saprai che non sono da meno degli uomini: ho un altro strumento che fa lo stesso giuoco: statti, che vedrai. - Mi stetti, o Clonetta, per tante preghiere che mi fece, e mi regalò una bella collana, e un paio di camice fine. Io l’abbracciai come fosse un uomo, ed ella mi baciava, e faceva, e anelava, e mi pareva si struggesse del piacere.
Clonetta. Che faceva, o Lena, e in qual maniera? chè questo proprio mi dei dire.
Lena. Non mi fare tante dimande: è una vergogna: ed io, per la Venere Celeste, non dirò niente più.
6.
Ciuffetta e Corinna.
Ciuffetta. O Corinna, e’ non era quel gran male che tu credevi di vergine diventar donna: l’hai veduto già, che ti se’ stata con un bel giovanotto, e m’hai portata la prima volta una mina, della quale ti compererò subito una collana.
Corinna. Sì, o mammuccia mia. Ma con le pietre rosse e lucenti, ve’, come quella di Filenida.
Ciuffetta. Così sarà. Ma odimi che ti vo’ dire un’altra cosa; che devi fare, e come comportarti con gli uomini. Noi non abbiamo altro rifugio per vivere, o figliuola mia. Son due anni da che è morto la buona memoria di tuo padre, e ti ricordi come siamo vissute? Quando viveva egli, non ci mancava niente: faceva il fabbro, e aveva un nome grande nel Pireo, e tutti dicono ancora che dopo Filino non ci verrà un altro fabbro come lui.
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