Se credi che io mi sono sdegnato per cagion del banchetto, ripensa al caso d’Oineo. Vedrai che Diana si sdegnò perchè essa sola non fu convitata al sacrifizio che egli fece a tutti gli Dei. Intorno a questo dice Omero:
«Obliata o inavvertita ella sbuffava
«Forte di sdegno.
«ed Euripide:
«Ecco la terra Caledonia, a fronte
«Il paese di Pelope si stende
«In lieti campi.
«e Sofocle:
«Terribile un cinghial d’Oineo su i campi
«Mandò l’irata figlia di Latona,
«L’arciera dea.
«Ti ho citati questi pochi versi per farti vedere qual uomo tu hai trascurato, ed hai invitato un Difilo, al quale hai anche affidato il tuo figliuolo. Benissimo: egli ha saputo cattivarsi il giovanetto, e stassene con lui piacevolmente. E se non mi fosse vergogna parlare di tali turpitudini, ti direi altro: ma se tu vuoi, puoi sapere ogni cosa da Zopiro il pedagogo. Ma non debbo io turbare la gioia delle nozze, nè fare il delatore, specialmente di queste vergogne. Benchè Difilo se lo meriterebbe, chè mi strappò due discepoli.... ma io per amor della filosofia mi tacerò. Ho ingiunto al servo, che se tu gli dái una fetta di cinghiale, o di cervo, o di schiacciata di giuggiolena per portarla a me, di non pigliarsi niente, acciocchè non paia ch’io l’ho mandato per questo.»
Durante questa lettura, o amico mio, mi gocciolavano i sudori per la vergogna, e avrei voluto che la terra mi avesse inghiottito, vedendo la brigata ridere ad ogni parola, e specialmente quelli che tenevano Etimoclete per un vecchio venerabile e coi capelli bianchi, ed or facevano le maraviglie come avesse saputo nascondersi e darla a bere a tutti con quella barba e quel sussiego della persona.
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