A me non quadra, e credo che si faccia per Bacco: e ragiono così. Quei che rizzano falli a Bacco, pongono su i falli uomini di legno seduti: perchè nol dirò. Or dunque io credo che vi salgano per imitare quell’uomo di legno. Ed il modo onde l’uomo sale è questo: Con una lunga catena circonda sè stesso ed il fallo: poi sale per piuoli che sono conficcati nel fallo a fine di poggiarvi la sola punta de’ piè: e salendo, si tira in su la catena dall’una parte e dall’altra come se tenesse due redini. Se alcuno non ha veduto questo, ha veduto almeno quelli che salgono su la palma in Arabia, o in Egitto, o altrove, e intendo quello che io dico. Quando giunge su la cima, manda giù un’altra catenella, che si porta seco, ben lunga, e si tira ciò che vuole, legni, vesti, masserizie, con che legando e formandosi un seggio, come un nido, vi si adagia, e vi rimane per i giorni che ho detto. Viene la gente e porta oro ed argento, e rame ancora, e depostolo in parte che egli lo veda, lo lasciano dopo di aver detto il loro nome ciascuno. Un altro lì presente, lo annunzia a quello di su; e quegli, udito il nome, fa la preghiera per ciascuno: e nel pregare picchia un certo arnese di rame, che movendosi rende un suono grande ed aspro. Non dorme punto: e se talvolta lo piglia il sonno, uno scorpione sale, e lo sveglia, mordendolo ove più gli duole: e questa è la pena se ei s’addormenta. Il racconto dello scorpione è sacro, ed ha del miracolo: se è vero, non so dire. A me pare che non lo faccia dormire la paura di cadere.
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