iatura dei capelli, per gli odori che spandete. Sì voi odorate come essi, e specialmente i più felici tra voi. Oh, che prezzo si daria d’un uomo che manda odor di bardassa? Voi non sostenete più di essi le fatiche, nè meno di essi i piaceri: come essi voi mangiate, v’adagiate, camminate, anzi non camminate ma vi fate portare come fardelli dagli uomini o dai giumenti. Io su i piedi miei vo dove mi piace, io duro al freddo, sopporto il caldo, non mi lamento di ciò che è opera degli Dei, e sono misero: voi poi che siete felici, voi non siete contenti di niente, vi lagnate di tutto, non volete sopportare il presente, desiderate sempre ciò che è lontano: nel verno volete la state, nella state il verno, nel caldo il freddo, nel freddo il caldo, siete difficili ed incontentabili come gli ammalati: ma questi son tali per una malattia, voi per un mal vezzo. E voi volete correggere noi, e rimutarci perchè male ci consigliamo nei fatti nostri, voi che siete inconsiderati del vostro proprio bene, ed operate senza giudizio e senza ragioni, solamente per uso o per impeto di passione. E veramente voi non siete affatto dissimili da quelli che traportati da un torrente vanno dove la corrente li trabalza, e voi andate dove le passioni vi portano. A voi accade come a colui che montava un cavallo furioso: portavalo in sua balía il cavallo, e correva, ed ei non poteva discenderne. Scontrandolo uno, gli dimandò: dove vai? e quei rispose: dove vuole questo; e additò il cavallo. E se uno dimandasse anche voi: dove andate? volendo rispondere il vero dovreste dire: dove vogliono le passioni, cioè dove la voluttà, dove la vanagloria, dove la cupidigia del guadagno, dove la collera, dove il timore, dove qualche altra passione vorrà trabalzarci.
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