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      Ermippo. Oh felici voi che godeste di tali ragionamenti! ma già anch’io quasi quanto voi ne ho goduto per bontà tua.
     
     
     
      LXXVIII.
      NERONE,
      ODELLO SCAVAMENTO DELL’ ISTMO.
     
     
      Menecrate e Musonio.(175)
     
      Menecrate. Lo scavamento dell’Istmo, a cui si dice che mettesti mano anche tu, o Musonio, fu nel tiranno un pensiero greco?
      Musonio. Sappi, o Menecrate, che Nerone aveva immaginato un bene grande. Abbreviava ai naviganti il giro intorno al Peloponneso per la Malea, rompendo un istmo di venti stadii. Questo avrebbe giovato assai al traffico, ed alle città marittime, e a quelle dentro terra ancora, perchè a queste viene l’abbondanza dentro quando le marittime sono prospere.
      Menecrate. Dunque ragionaci di questo, o Musonio; chè tutti vogliamo udirti, se non pensi di attendere ad altro.
     
      Musonio. Vi dirò giacchè volete. Io non so che cosa far potrei più gradita a quelli che per apprendere vengono in così spiacevole scuola.(176) Adunque Nerone venne in Acaia per ismania di canto, e per essersi fitto in mente che neppure le Muse cantano più dolce di lui. Voleva avere la corona del canto nei giuochi Olimpici, che sono i più grandi giuochi: chè per i Pitii, ei li tiene per roba sua più che di Apollo; il quale per sonare la cetera e per cantare neppure egli potria stare a petto a lui. L’Istmo non era suo pensiero antico, ma come si abbattè a vedere la naturale condizione del luogo, s’invaghì di fare un’opera magnifica, ripensando forse al re degli Achei che una volta andarono a Troia, il quale staccò l’Eubea dalla Beozia allo stretto di Calcide;(177) o a Dario che gettò un ponte sul Bosforo per andare contro gli Sciti; o più di tutti forse ripensò a Serse, che fece l’opera più magnifica di tutte le altre; ed oltre a questo potè avere udito(178) che se per quella scorciatoia trafficassero tutti, la Grecia sarebbe splendidamente fornita dai forestieri: perocchè le menti dei tiranni sogliono essere ubbriache sì, ma talvolta si compiacciono a udirsi lodare per cotali imprese.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





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