A quei che aver potremoUn qualche Dio ne troverà la via.
Chi da la gotta è preso
La sopporti scherzando e motteggiando;
Perchè un mal così fatto
È mal scherzoso e matto.
Correzione apportata nell’edizione elettronica Manuzio:
E mal scherzoso e matto = È mal...
LXXX.
VELOCIPEDE.(182)
Podagra, Velocipede, Balio, Medico, Dolore e Nunzio.
PODAGRA.
Ai mortali terribile ed infaustaLa Podagra son io, terribil male,
Che con ceppi e pastoie i piedi lego,
Nelle giunture entrando alla sordina.
Rido di quelli che da me percossi,
Non confessano schietto il caso loro,
Ma lo van colorando scioccamente.
Tutti costor canzonano sè stessiCon le bugie: ciascun dice agli amici
Che svoltòglisi un piede, che inciampò;
E il vero tace; e crede che tacendoPossa agli altri nasconderlo, ma il tempo
A suo marcio dispetto lo disvela.
Ed allora ammaccato, e nominandoIl nome mio, come un sacco è portato,
E gli amici ne ridon sotto i baffi.
Nel mal ch’io fo m’è compagno il Dolore,
Che senza lui non sono niente io sola.
Una cosa mi morde e tocca al vivo,
Che col Dolore, il qual fa male a tutti,
Nessuno se la piglia, nè gli dice
Una parola ingiuriosa, e tutti
Maltrattano e sfioriscono me sola,
Credendo così sciorsi dei miei lacci.
Ma a che conto tai frasche, e non vi dicoPerchè ci son venuta? ah, non lo posso
Tener più tanto tossico nel corpo.
Il valente Dolone, il temerarioVelocipede, dice che io son nulla,
E superbo mi spregia. Ed io per stizzaCome una femmina ch’è morsicata,
D’altro morso insanabile l’ho colto
Nella noce del piè, dove son usa
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