VELOCIPEDE.
Dunque lottando, per volere abbattereCon uno stratagemma l’avversario,
Fui percosso. Quest’è, credimi.
BALIO.
Bravo!
Tu m’esci un gran soldato, che volendoPigliar con stratagemma l’avversario,
Fosti percosso. Bah! come ti vaiAvvolpacchiando fra tante bugie!
Questi discorsi anch’io faceva un tempo,
E a nessun degli amici il ver dicevo:
Ed ora vedi tutti....(183) ma il doloreSuona allarme, e ti fa piegare e storcere.
MEDICO.
Dove, o amici, dov’è quel rinomatoVelocipede, che ha malato il piede,
E non può camminar? Medico io sonoE seppi da un amico come ei soffre
Grave un dolor che non fa starlo in piede.
Ma eccolo, egli stammi innanzi agli occhiSovra un letto gettato alla supina.
Te saluto nel nome degli Dei,
E il tuo....(184) che hai? di’ tosto, o Velocipede....(185)
Se lo so, potrò forse risanareIl dolor fiero, e la cagion del male.
VELOCIPEDE.
Vedimi qua, Salvator Salvatore
Che hai il nome col totò della trombetta,(186)
Un crudele dolor mi strazia e mordeIl piede, sì che ho paura d’andare,
E neppur oso di poggiarlo a terra.
MEDICO.
Dove? per qual cagion? dimmi, e in qual modo.
Se il medico sa il vero con certezzaMeglio ti giova, e se nol sa la sbaglia.
VELOCIPEDE.
Facendo al corso, e giucando alla lottaUn compagno m’ha dato un brutto colpo.
MEDICO.
Come dunque la parte non si vedeInfiammata, e non ci hai qualche fomento?
VELOCIPEDE.
Io non difendo con fasce di lanaUn pregio vano, che per molti è bello.
MEDICO.
Or che vuoi far? Vuoi che t’intacco il piede?
Se ti stai, ti prometto che in due tagliTi caverò di sangue molta copia.
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Velocipede Salvator Salvatore
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