E se saltasse in capo
A talun di venirci per rubareSolo potrebbe il guardïan pigliare.
33.
SU LO SPECCHIO DI LAIDE, CONSACRATO A VENERE.
La Grecia vinta aveaLe fiere arme de’ Medi,
E Laide vinceaLa Grecia tutta colla sua bellezza.
Or vinta anch’ella sol dalla vecchiezzaA te, o Pafia, appende
Lo speglio, che sorriderle soleaNegli anni giovanili.
Ben s’irrita a vedere,
Or che è canuta, sue fattezze vere;
E lo speglio abborrisce,
Che parle ombrato, e più non l’abbellisce.
34.
DI UN NAUFRAGIO.
A Glauco, a Néreo, ad Ino, a Melicerta,
Ed a Nettuno, e ai Samotracii Dei
Io Lucilio scampatoDal mar qui mi tondei.
Altro offrir non mi resta,
Perchè ho solo i capelli della testa.
ALTRI EPIGRAMMI ATTRIBUITI A LUCIANO.
1.
Eran briachi tutti; solamenteCacasodo non volle bere affatto;
E per fare il prudenteEgli solo parea briaco e matto.
2.
Un matto morsicatoDa pulci assai spegneva
Il lume, e poi diceva:
Non mi vedrete più.
3.
Se vedi un uomo senza peli in testa,
E in petto, e nelle braccia;
Puoi dir che questo tale
È zucca senza briciola di sale.
4.
Tingi pure e ritingiti i capelli,
Tu non isvecchierai,
Nè le rughe del volto spianerai.
Non impiastrar la facciaDi belletto e di biacca,
Sì che pare una maschera, non faccia.
Smetti, questa è pazzia.
Nè con belletto nè con biacca maiUn’Elena di un’Ecuba farai.
5.
Non entra in barca maiDiofanto l’ernioso
Se vuole all’altra riva tragittare,
Ma su l’ernia riponeTutti i fardelli, l’asino, e la soma;
Poi spande il camicione,
E fa vela, e tragitta.
Il guizzar sovra l’acqueNon è soltanto de’ Tritoni un vanto,
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