Ma avendo messo ciascuna lezione a piè di pagina secondo cadeva, e avendo ivi assegnate le ragioni di ciascuna, ne sarebbe ora superfluo un indice.
NOTE:
1 Forse sarebbe meglio: A Simone filosofo, e non Dione: e forse gl’interpreti si sono affaticati invano per trovare chi era questo Dione filosofo.
2 Aristosseno di Taranto, filosofo e musico, scrisse la vita di Platone (Vedi Diogene Laerzio 122), e libri di filosofia e di musica.
3 Neleo fu uomo ricco, che udì Aristotele e Teofrasto, e raccolse molti libri; onde presero esempio i re di Egitto a formare la loro biblioteca, come dice Strabone al lib. VIII.
4 Quali esempi? tutti i filosofi e i parassiti che si vedono? No: questa generalità non sarebbe nè bella, nè greca. Il vivace Greco si aiutava e diceva col gesto te e me: te che sei filosofo, e me parassito. Senza il gesto poteva dire: Se noi due ne siamo gli esempi. Il Napoletano, che è greco e dice mezze le cose coi gesti, sente la verità dell’osservazione.
5 Il testo dice: os eige tis kai allos Athenaios katà tautà epolémei, kakeinos en autois en philos. Cosicchè se qualche altro Ateniese guerreggiava allo stesso modo, anche questi con loro, o in loro era amico. Che sentimento sia questo, non so. Leggo a questo modo, che mi pare più ragionevole: ose eis tous kai allous Athenaious kat’autà epolémei, kakeinos autos en philos: e spiego così; cosicchè egli contro gli altri Ateniesi guerreggiava, e nel tempo stesso di costoro era amico.
6 Qui viene il dubbio se questa schiuma katharma, sia detto di Filippo o di Demostene.
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