È una tavola o una carta su la quale è dipinto un cerchio, la cui circonferenza è divisa in tanti numeri: nel centro è un ago bilicato, che chiamano saetta: fuori il cerchio i segni del zodiaco. Muovesi l’ago col dito, si nota qual numero è segnato, e si va a trovare il numero in un libro manoscritto, dove sono le più pazze e sciocche cose del mondo.
77 Le due Dee. Cerere e Proserpina.
78 Il darico, moneta persiana, così detta da Dario, valeva venti dramme.
79 Le lane di Taranto erano pregiate per la finezza e pel colore di porpora onde erano tinte con una specie di conchiglie di che abbonda quel mare.
80 Ampelide e Criside. Traduco questi ed altri nomi, che in italiano non avrebbero alcun senso.
81 In greco Dorcade e Pannichia.
82 Chelidonia e Drose.
83 Un migliaio di dramme.
84 Ioessa.
85 Perchia, perkas, percas, e in napolitano perchie: in toscano pesce persico si dice la perca o perchia. Ma pesce persico m’avria guasto ogni cosa: ho usato la parola come la dicevano i Greci, i Latini, e come la dicono i Napolitani.
86 Giteo, porto della Laconia.
87 Qui dai critici si crede che sia lacuna, e che sia confuso Peregrino e Gesù Cristo. A me non pare, e vorrei non ingannarmi. Dopo che si dice che i Cristiani stimavano Peregrino come un Dio, lo tenevano loro legislatore, lo intitolavano loro signore; si soggiunge ton megan goun ekeinon eti sebousin anthropon, ton en te Palaistine anaskolopisthenta. Cioè a dire: i cristiani avevano Peregrino in gran concetto, e non è maraviglia, perchè adorano anche un altro uomo.
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