La particella goun da me spiegata perocchè riempisce la voluta lacuna, e distingue Peregrino da Gesù Cristo: essa vale il perocchè; e si spiega non solo profecto, ma anche enim ed imo vero, come dicono tutti i Lessici, e come si vede negli esempi recati nei trattati su le particelle greche. Intendendo io così questo passo, ho dovuto correggere la interpunzione del testo che ho per mano: e di tre piccioli periodi farne uno solo.
88 Questi è Erode Attico.
89 Pitagora, Eraclito, Democrito, oltre dei sette savi.
90 Forse sarebbe meglio leggere aponian, che aponoian.
91 Cioè, Acquistatori, Acquista-cavalli, Acquista-gloria, Buonacquisti, Moltacquisti.
92 Questo Padrone, e appresso l’Ospite, cui è stata rubata la moglie, sono fra quegli Uomini che hanno parlato innanzi e che formano quasi un coro.
93 Ingiuria è questo nome, che ricorda le pallottole di quell’animaletto.
94 Questo luogo è oscuro nel testo. Per la distinzione dei personaggi ho seguita quella che fa l’edizione di Basilea. Forse invece degli uomini dovrebbe parlare l’Ospite: E di me non si tiene conto? di me che ho perduto la donna? E allora quadrerebbe meglio la risposta di Mercurio.
95 Pare che il fuggitivo reciti questi versi per esercitarsi nel dire ingiurie.
96 Questo è un giuoco di parole ed una caricatura che non si può tradurre. Io credo che si debba leggere Klaianthen, invece di Kleanthen, e forse anche chrysepion, invece di chrysippeion. Parrebbe che Ercole volesse dire: Era Cinico, ed ora è diventato Stoico, come Crisippo e Cleante: ma egli vuole scherzare con questi nomi, e variandoli un po’, dice un altra cosa, un motto che punge.
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