110 Il testo neurospasa, nervis tracta. Orazio: nervis alienis mobile lignum. Sono appunto i burattini; cui si paragonavano quei grossi genitali, che non potevano esser mossi da quei nanetti.
111 Plutarco nella Vita di Demetrio narra questo fatto. Il padre era Seleuco, il figliuolo Antioco, il medico Erasistrato. La città fu Seleucia, fabbricata sul Tigri, non su l’Eufrate, come qui si dice per errore.
112 Nel testo pare che il cesto sia un arnese che ornava il capo. In Omero, Iliade XIV, il cesto di Venere è una cintura che ella si affibbiava sul petto.
113 Perchè le cose pubbliche erano tutte sacre.
114 Mentisce Luciano, qui dice il La Croze, e glielo dice in greco. Credat Judaeus Apella Luciano, soggiunse il Guyeto. No, Luciano non mentisce, perchè questo scritto non è suo, ma di un uomo semplice, dabbene e credulo; il quale neppure mentisce, ma racconta a modo suo ciò egli dovette vedere, i sacerdoti sbalzare in aria la statua l’uno all’altro ed acchiapparla: e al pover uomo la statua pareva andare da sè per aria.
115 Gallo sacro, così il testo, ma credo sia guasto, e debba dir Gallo, uno dei castrati di cui ha parlato innanzi, e parlerà tra poco. Potrebbe ancora il credulo scrittore aver detto veramente un gallo, un uccello sacro, che si credeva facesse l’ispezione delle brocche suggellate e le aprisse.
116 Plutarco narra che Demostene morì nel sedici del mese Pyanepsion, che corrisponde fra settembre e ottobre. Vedi Plutarco, Vita di Demostene in fine. Ma che in questo giorno sia anche il natale di Omero, non si sa altronde.
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