Egli produceva fuori un Andrea Sperelli, innamorato delle forme, tra un ciborio ed una statua pagana, tra un trittico del Botticelli ed una riunione di caccia, mentre non sapeva accordar l'anima alla femina od all'amore dell'assoluto. Poi, compose il Poeta tre Vergini, che lo racchiusero in una corona di gilii; cosė che gli fermarono, per poco, l'ora mortale indiandolo; egli cogliendo rose mistiche di voluttuose virtų in quei baci che sembravano spiritualiŧ.
Eh! come fervorino non c'era male; e vi prego anche di non interpretarlo male; leggete senza soccorso di ironia. Io, compatitemi, amava senza stima, ma amava. Vi auguro di non accorgere il risveglio di tal fatta di passione! Perchč non potete odiar voi stessi, terminate coll'odiar.... Talanta; la quale, proprio, facendo il suo mestiere non ne ha colpa. Di modo che io andai, da La Licenza in su, scioperando una serie lussuosa di citazioni dal Prologo delle Vergini delle Roccie, affatturato di tutto quel suo arteficio dentro cui vagellava uno spiritello perversamente anarchico; e voi le potete leggere ne l'Apologia preposta da me a I Modi, Anime, e Sėmboli del Quaglino, nell'anno di quel fervore 1896.
Doveva essere vicino il ravvedimento: la stessa Prima Ora dell'Academia avrebbe portato il contraveleno preventivo. L'Avvertenza preliminare, 1899, postillava subito, difendendo il verso libero, - musica dell'avvenire - (ogni volta che scrivo anni del millesimo scorso sono sempre preso da stupore e da paura: quanta inutile precocitā mi vado scoprendo, mia!
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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