Pagina (23/379)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Strana visione! Mi passano in processione, nel cervello, le imagini dei grandi pensatori, benefattori della umanità e non ne scorgo uno, salvo Gesù, che sia bello secondo il canone dell'arte greca; anzi, pressochè tutte esteticamente appartengono alla bruttezza, e, medicalmente, alla malattia. Ma l'esilità, la deformità, la tisi, l'epilessia, la follia furono le prime cause, furono le mantenitrici ed aumentatrici del loro genio sanissimo. - Se l'uomo va giudicato dalla sua arte, nessuno è meglio costituito e più forte di te. La tua chiara coscienza te lo ha già detto. Comprendo quindi la nube di malinconia ed il lampo di sdegno che ti debbono attraversare, vedendo sulla odierna piazza della Letteratura - dove tu passi non avvertito (vero Sovrano in incognito) - i più sfrontati ciarlatani della poesia del giorno vendenti, da cocchi dorati e col «Tirazza» alle spalle e tra la folla che plaude, le loro chimiche combinazioni appena fatte, ma che già sentono il rancido, mercanti senza(X) idee, nè cuore, benchè tengano questo dipinto in grossi colori sovra il panciotto e simulino le altre in una eufonica sonorità che però si arresta all'orecchio. Ma tu, amico, cammina sempre: esci dal mercato della contemporaneità, dove altre plebi, altri catabanchi prenderanno presto il luogo dei presenti, ed il tuo spirito, entrato nei campi dell'avvenire, si troverà circondato da un popolo di anime in te paghe e credenti».
     
      ***
     
      Tra questi, Tizio, non sarai co' tuoi compari; è già troppo che mi ti veda qui, oggi, ai fianchi, amico - nemico motteggiatore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





Gesù Letteratura Sovrano Tizio