Vuoi tu dunque, Tizio, che davanti a questa riconosciuta inferiorità io sia invidioso? Fa il giro, viaggiatore curioso e sagace, di quanto io ho prodotto! Ho dotato la coscienza lirica moderna del suo nuovissimo mezzo d'espressione, non usato prima e pur disusato domani: ciò significa che ho reso possibile rispecchiarla in totalità e bellezza nell'epoca presente: col far ciò ne ho pur indicato il perchè e lo scopo; ho scritto le ragioni fondamentali dell'azione poetica nuova. Ne sorge una filosofia: avanti che il neo-idealismo riassunto, promosso dal Croce e dalle grandi attitudini venisse in sistema a commover li universitari, io aveva già posto le basi di questo nuovo bisogno dello spirito moderno; senza aspettare aura lusingatrice di Francia o di Germania mi era già reso capace di una mia logica etica ed estetica, oggi, racchiuse in formole, da me liberate, prima, in vita, e professate, sì che il mio gesto equivalse sempre alla mia parola. - Domani, lo studioso si imbatterà nella mia Academia, e gli parrà di trovarsi davanti ad un novello Faust disconosciuto dai contemporanei; là dentro troverà tanto amore di libertà, e di sincerità, per cui non ho tollerato, nè tollero, nè tollererò nè meno la tirannide popolare la più legittima, come ammetto sacro il dovere alla rivolta, comprendendo umano il diritto alla reazione. Tizio, tu ascolterai allora alcuno pronunciare un giudizio sopra di me di tal fatta: «Fu un anarchico aristocratico utile ai conservatori, perchè solo ne compresero le finalità, che sono di incondizionato e cesareo privilegio». E chi potrà essere condotto al crematorio con seguito di bandiere rosse, potrà venir glossato come un Giuseppe De-Maistre.
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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