E qui termina Elettra ed incomincia Alcione.
VI.
UNA PARENTESI PER I SOCIALISTI, UNA TOCCATINA ALLA «FIGLIA DI JORIO» E IL POEMA DI «ALCIONE».
Or dunque, collo svampar del successo della(35) Figlia di Jorio e coll'augurarmi che l'entusiasmo delle prime città diminuisca nell'altre, alla rinnovata superstizione cattolica di San Laimo navigatore ed all'antico Abruzzo del Trionfo della Morte, ricorro un poco ancora alla opposta paganità del terzo libro di Laus vitae, per raffronti e per rapporti.
Ma, prima, concedetemi, se non vi dispiace, una parentesi per fatto(36) personale.
Ho avuto l'onore (locus communi sermonis, che Léon Bloy può, senza derogare, inscrivere nella sua Exégèse des lieux communs, «ho l'onore» come a dire «ciò non mi interessa» o «ciò mi annoia!») ho avuto l'onore dunque d'aver la mia citazione, in due periodi terminali delle mie già apparse d'annunziane, sulla Giustizia, giornale quotidiano socialista di Reggio Emilia.
Codesto foglio mi si fece vicino con un Per finire; e, trovata occasione di esprimere la sua dura ricettività e la sua blanda ignoranza, (stampa: per quel poco che abbiamo potuto capire) dopo d'avermi parafrasato non integro, compendia: Non pare una di quelle parodie dello stile di Bovio, che si leggevano sul Don Chisciotte dei bei tempi?
Bontà di Giustizia! Ecco, veramente all'assunto, io concedo a tutti i giornali socialisti presenti ed avvenire, ed a tutta la grande schiera de' loro lettori e correligionarii, di prepararci, nella speranza del sole, quel tale, il miglior assetto politico ed economico, morale e filosofico, cui l'uomo moderno desideri.
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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