Non vi invito quindi a dichiararmi se io abbia più o meno ragione sopra coloro che vogliono catalogarlo, venerandolo: chè L'Otre è truculento.
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Settembre ed Ottobre, tra i mosti fragranti e ribollenti, tra le mute avide e latranti, trascorrano nel corso più breve del giorno. Plenilunio di Settembre fa dormire nelle
...bianche braccia,
quando amava quel pastore,
giovanetto Endimione
che tra le bianche bracciadormiva sempre;»
ed odoroso di resina e di alloro, di miele e dell'ultime rose, declinato all'ombra dei voli, accompagna l'esodo delle rondini. Queste stridono e volgono al Sud: «Alio hyemandum», esclama il poeta; anch'egli cerca clima migliore per isvernare col quarto libro delle Laudi.
La(40) sua avidità di conoscere, per godere, non è saziata dalle precedenti peregrinazioni: ma quale frutto per noi ha tratto? Ci ha in parte medicati o guariti dal dolore che sofriamo, dalla smania che ci assale, dal desiderio nostro di voler abbracciare d'uno sguardo solo quanto ci è necessario per la vita interiore e fisica? No: egli ha complicato assai anni nella sua superficie, identici nella sostanza; si è trasformato nell'aspetto sempre giocondamente: egli è ora nella tregua d'Alcione e pure sente la voce della sua inquietitudine a comandargli: «Su, avanti, ancora avanti. Che fai? Hai tu scoperto tutto te stesso e l'uomo? Vi sono ancora dei paesi e dei mari ignoti alla tua esperienza e delli esseri che tu potrai, incontrandoli, amare: non è necessario vivere ma navigare».
D'Annunzio, sulla soglia della partenza sta in dubio, si riguarda ancora: ha un ultimo scrupolo lodevole.
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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