Il pubblico a questi dibattimenti di academici accorrerebbe per sfoggiare la propria ilare ironia; ed i depredati avrebbero le beffe: perciò, tutti tacciono ed il magistrato, sollevato dal maggior lavoro, si felicita del buon senso collettivo che non lo viene a disturbare colle irritanti querele dei poeti. Ciò si continua a fare in Italia; in Francia, si è meno corrivi.
Qui, pure, la giurisprudenza oscilla e non segue un'unica norma. Mentre il 9 Febbrajo 1911, la Terza Camera del Tribunale Civile della Senna statuiva, che l'imprestito non autorizzato di sedici battute d'una partitura musicale, in una Rivista da Cafè-chantant, è causa di un nocumento all'autore di questa ed ai terzi che ne hanno legalmente acquistato il diritto di riproduzione; la Sesta Camera dello stesso Tribunale, il 14 Novembre dello stesso anno 1911, chiamata a giudicare su querela del Dottor Hacks, a proposito di un suo volume A bord du Courrier de Chine, ch'egli credeva parafrasato da Jules Bois, in un di lui più recente Vaisseau des Caresses, rispondeva; non potersi procedere contro il Bois per plagio, pur ammettendo la fragrante e patente somiglianza di alcuni passi del suo romanzo con quelli dell'opera del dottore, uscita prima. «Il ne peut être contesté que le «Courrier de la Chine» ait été utilisé par Jules Bois = souvent les mots employés ne permettent pas de douter, que lorsqué J. Bois composait son roman, «Le Courrier de la Chine» était sous ses yeux:... ma, per tanto, non sembrava al magistrato di dover esser severo, però che l'affare meglio importava alla critica(57) che alla giustizia positiva».
| |
Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
|
|
Italia Francia Febbrajo Terza Camera Tribunale Civile Senna Rivista Cafè-chantant Sesta Camera Tribunale Novembre Dottor Hacks Courrier Chine Jules Bois Vaisseau Caresses Bois Chine Jules Bois Bois Courrier Chine
|