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      Volume VII- 1909 = pag. 165 - 177;
      » VIII- 1910 = pag. 22 - 31;
      » IX- 1911 = pag. 413 - 423;
      » X- 1911 = pag. 257-263; 423 - 430;
     
      ho potuto disporre un interessante Catalogo, ovvero Mastro de' plagi d'annunziani; perchè schivo con piacere l'eufemismo con troppa gentilezza dallo stesso Croce prediletto di: Reminiscenze(64) e imitazioni, essendo mio appannaggio mancare più tosto all'educazione che alla verità. Ma abbiate l'avvertenza di non credere che la lista si fermi qui: essa implica sempre un continua: e cioè qualsiasi buon lettore, fornito di dottrina e di coltura, nel corso delle sue letture d'annunziane, può cogliere l'imitazione e la reminiscenza a rimargli in cervello, facendogli risuonare, in risposta, qualche altro passo di qualche altro autore, che, nel susseguente specchietto non è nominato, perchè forse ai riveditori sfuggito, o semplicemente ignoto. Ricordate perciò le parole del Borgese (op. cit. pag. 123). «Ma ciò che sopratutto importa notare è che il D'Annunzio non legge e non studia per l'amor dello studio(65)»;... ma perchè egli ha bisogno di sapere quanto hanno già fatto li altri, appunto per usare, a suo personale profitto, la fatica loro: poi, egli ne vestirà, traducendo, con abiti proprii, le trovate, le idee, i concetti, incapace di trovarli, ma avveduto è pratico nell'applicarli violentemente dopo che un qualsiasi Colombo ha scoperto per(66) lui.
      Di modo che, senz'altro, passiamo alla lettura del:
      MASTRO.
      1. Primo Vere, Ia Ediz. 1879 - IIa Ediz. 1880 = Imitazioni del Carducci e dello Stecchetti, cif.


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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





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